giovedì 19 giugno 2014

La notte del giorno

Lasciami affondare 
nelle risate ripide di questa montagna, 
guardare negli occhi il ruscello che sgorga 
sereno per non rasentare il domani.
Sogniamo tutti di leggerti
e tu non sai
chi ha avvitato il sole
in questo lucernario di cielo
che sputa il dolore...
Quanta notte
ingoia il giorno,
io lo so bene,
e collimano i miei ricordi sventrati
nelle tue parole magnifiche,
come il bagliore di un dardo infuocato
che corre su impasti di colori infiniti,
affreschi senza tempo di questi tuoi capelli di paglia.



Immagine dal web: Fabrizio De Andrè/Album "Nuvole barocche", 1969 (c)

Matilde Marcuzzo ©

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