martedì 10 giugno 2014

Non piangete per me

Non piangete per me,

vi ricorderete dei miei capelli nel mondo 
e della mia sagoma tra la gente.

All’altezza dei cannoni, galleggerà una strana diligenza,
più precisa di un mezzogiorno.
Sarà lì per me, passata con ruote modulate
su sassi aguzzi e polveri immobili
di un passo nell’alba in stato interessante.

Ma voi, cetre dei boschi che cantate fra gli stormi nelle fronde,
non piangete per me,
egli non ha mai chiesto perché cristo avesse voluto questo.
Eppure non sono mai venuta a turbare la casa del miglio;
ero nuda fra la sua carne e l’ho amato,
sebbene adornassi già la sua carniera come selvaggina fresca,
ma non avevo più piume per soffiare calore.

Non piangete per me,
le ombre dissolveranno gli anni,
e alla buon ora del mattino, sarò il ripiego delle luci;
egli mi mangerà, forse con delizia amara aspettando la sua fine.

Quel giorno fu lunghissimo per la caccia ,
s’ammassarono le ore fra i sospiri baciati,
e le foglie imprecarono con stanchezza fra i sentieri
di tutto il bene che non gli ho detto.

Non piangete per me,
sono un fantasma rubato all’eterno, al mio ventre incurante
ove si smagano i paradisi perduti
ed egli non è altro che il gitano violento
della mia coscienza impallidita.
Il male si rinserrerà in squallide voci,
quando si sfiancheranno i tuoi bulbi sinceri
e ti riscalderanno le mani.
I fiori porpora di giugno oscillano dai balconi,
e come ero bella a vent’anni, come sono viva,
sono elastico sul tempo,
e come sei forte tu, adesso che senti il profumo di mille battaglie
e il tremore di chi è fin troppo cresciuta.

Non piangere per me,
queste cose che oggi ti spaventano,
e hanno insultato il mio verbo,
saranno l’angolo tuo preferito.

Il viale è alle nostre spalle,
qualche parola e molta diplomazia
seppelliscono qualcosa che c’era sembrato amore.

Immagine dal web: Luigi Tenco - singolo tratto da
"Ti ricorderai di me" - Dischi Ricordi/MRP 9031, 1967, (c)

Matilde Marcuzzo ©

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